La gravidanza è un periodo di restrizioni, in particolare alimentari. Mentre per alcuni cibi è possibile ovviare con cotture o altre strategie, l’alcol è severamente vietato. Per questo molte future mamme, per fare un brindisi o un aperitivo ogni tanto, potrebbero optare per le versioni zero alcol. Ma si può bere la birra analcolica in gravidanza?

Non esistono ancora studi che possano dare risposte certe sul consumo di birra analcolica in gravidanza.

Sebbene lo zero alcol riportato in etichetta sia piuttosto sicuro, molte birre possono comunque contenere tracce di etanolo, non sicuro per la salute del feto e potenzialmente responsabile di sindrome feto-alcolica.

I medici sconsigliano quindi di consumare birra analcolica in gravidanza, mentre i dubbi sull’allattamento sono numerosi perché alcuni studi indicherebbero addirittura benefici quando si allatta al seno.

 

Come dicevamo, la birra analcolica subisce un particolare trattamento che le toglie la gradazione di alcol, ma è comunque ricavata, ovviamente, da birra alcolica. Per questo il rischio è che delle tracce di alcol restino comunque e, considerato che non si sa come il corpo può reagire all’assimilazione anche minima di etanolo, è meglio non correre rischi.

Inoltre, la birra analcolica, proprio per il trattamento che subisce, contiene molti più zuccheri/carboidrati rispetto a quella alcolica, già abbastanza ricca (e calorica): per questo è importante che le mamme che devono stare attente al peso o che peggio soffrono di diabete gravidico ne evitino il consumo.

In gravidanza (come del resto in qualsiasi altro momento!) esistono molte bevande dissetanti gustose che non hanno alcol e sono più sane. Oltre alle classiche bibite gassate, comode da tenere in casa per rinfrescarsi o per un aperitivo al volo, si possono bere centrifugati e cocktail analcolici di ogni tipo, il cui gusto è praticamente identico a quello delle versioni alcoliche.

Non prendete rischi ed evitate anche la birra analcolica in gravidanza!