Una testimonianza di atleti che assumono birra analcolica dopo le prestazioni sportive riguarda la squadra tedesca delle olimpiadi invernali.
L’atleta tedesco Simon Schempp, ad esempio, si è spesso mostrato in pubblico mentre beveva un tipo di birra analcolica dopo le faticose competizioni sportive.
Come lui, anche gli altri partecipanti tedeschi sono stati visti con queste bevande analcoliche, e il motivo non è solamente il loro sapore.
“È un’ottima bevanda da bere direttamente dopo l’allenamento o dopo la competizione”, ha detto Schempp, che nella giornata di domenica ha vinto la medaglia d’argento nella mass start maschile di biathlon.

 

 

Moltissimi atleti tedeschi condividono questo pensiero, tanto da preferire una birra analcolica a una bevanda sportiva subito dopo l’attività fisica, per riassumere liquidi e energie.
La birra analcolica, inoltre, ha un contenuto di zucchero inferiore rispetto a molte bevande studiate appositamente per il recupero sportivo.
Johannes Scherr, il medico della squadra olimpica tedesca di sci, ha dichiarato che quasi tutti i suoi atleti bevono birra analcolica durante l’allenamento, e il birrificio tedesco Krombacher ha fornito più di 3mila litri di birra analcolica al villaggio degli atleti di PyeongChang.

Circa dieci anni fa, Scherr, che insegna anche medicina dello sport presso l’Università tecnica di Monaco, ha notato che le aziende produttrici di birra stavano iniziando a proporre i loro prodotti non alcolici ai consumatori attenti alla salute, e per farlo creavano una sorta di connessione tra la bevanda e lo sport.
Per questo motivo, durante la maratona di Monaco del 2009, il medico è stato finanziato da un birrificio per condurre una ricerca; nello studio alcuni atleti della maratona di Monaco sono stati divisi in due gruppi: ad un gruppo è stato prescritto di bere, durante tutta la preparazione, circa un litro e mezzo di birra analcolica al giorno mentre il secondo gruppo ha assunto un placebo. I risultati sono stati sorprendenti. Gli atleti che avevano assunto la birra analcolica hanno riportato, nelle tre settimane successive alla maratona, un numero di infezioni ed infiammazioni delle vie respiratorie di circa 3 volte inferiore di chi aveva assunto un placebo. Questa scoperta è molto importante per gli atleti, di qualsiasi livello, che ridurrebbero notevolmente i tempi di recupero tornando ad allenarsi in tempi più brevi.

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La motivazione di tutto ciò è da ricercarsi nei polifenoli contenuti nell’antica bevanda. I polifenoli, presenti in grande quantità nella frutta e nella verdura fresca, hanno una spiccata azione anticancerogena, antinfiammatoria e antibatterica, ma la loro azione viene annullata quando gli alimenti vengono cotti o, per quanto riguarda la birra, in presenza di alcol.
Visti i risultati della ricerca, che sono poi stati pubblicati sulla rivista scientifico Medicine & Science in Sports & Exercise, Scherr ha pensato che se la birra analcolica aiutava gli atleti a riprendersi più rapidamente dagli allenamenti estenuanti, avrebbe anche potuto consentire loro di allenarsi più duramente.
Il dottor Scherr ritiene inoltre che sia un rimedio vantaggioso per la maggior parte degli atleti di resistenza, per rimanere idratati, anche se potrebbe essere meno utile nelle gare sprint o basate sulla forza, dove l’infiammazione è meno problematica.